Oltre l’euro
Gli obiettivi della UE per la riduzione di CO2 sono fissati da tempo. Per ottenerli i Costruttori stanno intraprendendo diverse strade. Per controllare le emissioni di ogni veicolo la Commissione Europea ha creato VECTO.
Non stiamo parlando di moneta. EURO, infatti, determina anche la classe di emissione di CO2 dei motori dei veicoli. Si tratta di una normativa ben nota a tutti, costruttori e utenti. Ciò che invece molti non sanno è che nel 2019 la UE ha adottato un software di simulazione che tiene conto di numerosi parametri del veicolo, non solo i gas derivanti dai propulsori.
Si chiama VECTO (Vehicle Energy Consuption calculation TOol) e si prefigge di arrivare agli obiettivi di emissioni zero entro il 2050 e di riduzione del 30% entro il 2030 in modo più mirato e preciso. Dato che il nostro comparto, in Europa, è responsabile del 6% delle emissioni totali di carbonio, la Commissione europea ha di anno in anno esteso la verifica dei veicoli prodotti tramite VECTO, a un numero sempre più ampio di configurazioni di autocarri e rimorchi. Ad oggi sono interessati carri e trattori 4×2, 6×2, 6×4, 8×4 con qualsiasi classe di peso superiore alle 3,5 tonnellate.
Dunque, i Costruttori sono tenuti a tenere in considerazione molti aspetti della catena cinematica e della componentistica dei mezzi prodotti: gli assi, il peso totale, il tipo di veicolo, la trasmissione, l’aerodinamica, nonché ovviamente le caratteristiche del motore e la sua emissione di gas. Vedremo a breve però che anche gli pneumatici, con la loro resistenza al rotolamento, sono responsabili in parte delle emissioni nocive, in quanto correlato al consumo di carburante.
Alle componenti viste ora si aggiungono altri parametri legati alla mission del veicolo: tipo di percorso (lungo/medio raggio o urbano), profilo di velocità, tipo di carico previsto e le combinazioni con rimorchio o semirimorchio previste.
Da tutto ciò ne uscirà un dato che i Costruttori di veicoli industriali e commerciali devono tenere conto per non incorrere in pesanti sanzioni per ogni veicolo prodotto.
Come abbiamo visto anche gli pneumatici possono contribuire notevolmente a fornire un dato positivo, oltre che ad abbassare il costo di esercizio di una impresa di trasporto dal momento che la resistenza al rotolamento rappresenta il 30% del consumo di carburante.
Continental è uno dei produttori leader di pneumatici per ogni tipologia di veicolo e la sua ricerca e sviluppo è particolarmente impegnata a sviluppare proprio quelle parti dello pneumatico che contribuiscono alla resistenza al rotolamento, ovvero il tallone, la cintura, il fianco, il rivestimento interno, la carcassa e soprattutto il disegno del battistrada. Ecco perché è importante il disegno, la profondità, la larghezza e in particolare la mescola di quest’ultimo. Per una bassa resistenza al rotolamento, la mescola deve fornire un basso attrito interno, in modo che venga persa meno energia sotto forma di calore, e che il consumo di carburante e le emissioni di CO2 diminuiscano.
In conclusione, possiamo dire che la corsa verso l’elettrificazione delle gamme è senza dubbio importante per arrivare agli obiettivi fissati dalla UE, ma è importante avere una visione di insieme e coinvolgere, nel processo di sostenibilità, tutti i fattori che ne possono determinare l’ottenimento.