Corridoi Ten T. Approvata la riforma dal Parlamento europeo
565 voti favorevoli, 37 contrari e 29 astensioni. È questa la larga maggioranza con cui il Parlamento europeo ha licenziato uno dei suoi ultimi atti prima delle elezioni dell’8 e 9 giugno. E si tratta proprio del nuovo Regolamento sui Corridoi Ten-T. L’obiettivo del Regolamento Il traguardo da raggiungere al più presto è quello di […]
565 voti favorevoli, 37 contrari e 29 astensioni. È questa la larga maggioranza con cui il Parlamento europeo ha licenziato uno dei suoi ultimi atti prima delle elezioni dell’8 e 9 giugno. E si tratta proprio del nuovo Regolamento sui Corridoi Ten-T.
L’obiettivo del Regolamento
Il traguardo da raggiungere al più presto è quello di eliminare gli intasamenti e creare una rete di collegamenti il più possibile snella ed efficiente. Una rete, cioè, di ferrovie, strade, vie navigabili interne e rotte marittime a corto raggio collegate attraverso porti e terminali in tutta l’Unione.
I progetti italiani considerati finanziabili dal nuovo Regolamento
Tra i progetti italiani che in una nota lo stesso Parlamento ha definito finanziabili spicca di certo quello del ponte sullo stretto di Messina e poi le tratte ferroviarie ad alta velocità Milano-Treviglio-Verona e Bologna-Ancona-Pescara-Foggia.
Ma per poter rientrare nell’ambito dei Corridoi Ten T e ricevere i finanziamenti europei i progetti, dunque anche quelli italiani, dovranno essere completati entro il 2030, con una tappa intermedia di verifica nel 2040 per avviarsi, quindi, al completamento della rete dei Corridoi entro il 2050.
La rete
Pe quanto riguarda la rete stradale uno dei principali traguardi è la realizzazione di parcheggi sicuri e protetti per veicoli industriali almeno ogni 150 chilometri su tutte le principali arterie europee.
Per le tratte ferroviarie, invece, gli obiettivi principali sono due: l’elettrificazione delle ferrovie della rete centrale Ten-T, con la possibilità dei treni merci di raggiungere una velocità di almeno 100 km/h e l’attraversamento delle frontiere in meno di 25 minuti.
Le novità introdotte dal conflitto
I parlamentari europei hanno dovuto tener conto nel nuovo regolamento dello scenario mutato a causa della guerra tra Russia e Ucraina, nonché delle possibili alleanze future. Così sono stati interrotti i progetti d’infrastrutture con Russia e Bielorussia e si prevede di sviluppare quelli con Ucraina e Moldova. D’altro canto i paesi membri dovranno tempestivamente avvertire la Commissione Europea anche di eventuali coinvolgimenti d’imprese di Paesi Terzi nei principali progetti Ten-T. Dunque attenzione ai partner commerciali per il prossimo futuro, almeno finché gli scenari di guerra non dovessero mutare.
Proprio per il perdurare del conflitto e per prepararsi ad eventuali allargamenti del fronte le Reti Ten T dovranno essere pronte. Il testo infatti impone ai Governi nazionali di considerare le esigenze militari, in termini di pesi e dimensioni, nella costruzione o nell’ammodernamento delle infrastrutture che si sovrappongono alle reti di trasporto militare.
La Commissione europea avrà infatti un anno di tempo per studiare i movimenti su larga scala e pianificare eventuali scenari di military mobility.