Costi dell’autotrasporto: pubblicate le tabelle ministeriali
Pubblicati dal Mit i valori indicativi di riferimento dei costi di esercizio dell’impresa italiana di autotrasporto merci per conto di terzi. La pubblicazione è avvenuta attraverso il decreto direttoriale n. 588 . I valori di riferimento sono quelli determinati a Settembre 2024. Il Decreto sui costi dell’autotrasporto Il decreto è formato da un unico articolo […]
Pubblicati dal Mit i valori indicativi di riferimento dei costi di esercizio dell’impresa italiana di autotrasporto merci per conto di terzi.
La pubblicazione è avvenuta attraverso il decreto direttoriale n. 588 .
I valori di riferimento sono quelli determinati a Settembre 2024.
Il Decreto sui costi dell’autotrasporto
Il decreto è formato da un unico articolo e accompagnato dal documento che spiega la metodologia applicata per i calcoli, nonché da quattro tabelle in allegato.
Le tabelle A, B, C e D individuano 4 classi di riferimento.
I valoro indicati sono comunque da ritenersi indicativi e “non cogenti”, spiega il Ministero.
Altra eccezione è relativa ai veicoli di massa complessiva fino a 3,5 tonnellate, utilizzati per lo più nel trasporto di ultimo miglio in ambito urbano e con percorrenza inferiore ai 100 Km, per i quali il Mit dà atto che “la remunerazione del servizio potrebbe essere effettuata tenendo conto del fattore tempo impiegato senza utilizzare il parametro costi”.
Lo studio di cui si è avvalso il Decreto sui costi dell’autotrasporto è stato condotto dal Comitato centrale dell’Albo e le tabelle possono essere soggette ad aggiornamenti ogni tre mesi.
La metodologia utilizzata per il calcolo dei costi
Il documento allegato al decreto spiega che sono stati presi in considerazione ben 11 criteri. Il testo parte da una analisi dell’anno 2023.
«Nel 2023, il settore dell’autotrasporto merci in Italia, con i suoi 4,4 milioni di autocarri che costituiscono l’8,2% del parco veicoli nazionale, svolge un ruolo cruciale nella logistica del paese. – si legge nel documento – La crescita dello 0,91% nel primo semestre e l’aumento del 3,75% delle imprese attive rispetto al 2020 non solo dimostrano la resilienza del settore, ma anche la sua espansione continua. Questi risultati riflettono un potenziamento delle capacità operative e una maggiore efficienza nella gestione delle catene di distribuzione, elementi chiave per l’ottimizzazione dei flussi di merci e per sostenere la competitività economica nazionale».
L’importanza dei Costi di riferimento
«In questo contesto, – si sottolinea nel testo – il calcolo e la regolamentazione dei costi minimi e massimi rivestono una funzione essenziale per garantire la sostenibilità economica delle imprese e assicurare la sicurezza operativa. Infatti, ai sensi dell’articolo 6, comma 6 bis, del d.lgs. 286/2005, essi rappresentano un riferimento per determinare il corrispettivo dei contratti di trasporto conclusi in forma non scritta».
Insomma una sorta di vademecum operativo a disposizione delle imprese di trasporto merci.